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DIAGNOSTICA NON INVASIVA IN EDILIZIA

La diagnostica in edilizia è una attività scientifica che ha lo scopo di individuare la causa e l’origine di un dato evento di natura patologica attraverso la combinazione di indagini analitiche e strumentali. La fase di indagine analitica chiamata anamnestica si occupa di ricostruire nel tempo gli eventi ed i fatti allo scopo di creare un quadro generale coincidente con le reali circostanze e fenomeni che hanno generato il problema. Un’altra fase analitica è quella conosciuta con il nome di semeiotica (o semiotica); essa svolge un ruolo determinante nella diagnostica poiché si occupa della lettura dei segni, dei segnali e delle sue peculiarità; L’interpretazione del segno come significante permette di riconoscere gli aspetti caratteristici tipici di un dato evento patologico e contribuisce a elaborare un’ipotesi sull’origine del problema che verrà confermata in fase conclusiva dal procedimento eziologico.

L’analisi dello stato di fatto permette di conoscere il “mezzo” attraverso cui il fenomeno ha potuto manifestarsi. In questa fase viene indagata la tipologia costruttiva (struttura portante, tipologia di materiali, stratigrafia, morfologia ecc.). Questa conoscenza è discriminante in fase comparativa/differenziale per avvalorare o escludere elementi non relazionati con la causa ed evitare di incorrere nei “falsi positivi”.

La diagnosi comparativa/differenziale dei dati acquisiti dalle singole fasi diagnostiche permette di ridurre la tipica invasività delle tradizionali attività di ricerca in edilizia. Oltre alla fase analitica, la diagnostica in edilizia fa ricorso all’utilizzo di strumenti che presuppongono un approccio minimamente invasivo e permettono di circoscrivere, in presenza delle normali condizioni, l’origine dell’area critica e la causa dell’evento patologico.

La finalità di questo approccio è quello di non alterare il normale equilibrio del sistema edilizio e riduce i costi finali poiché limita gli interventi di demolizione e ripristino delle ricerche tradizionali. La diagnostica delle infiltrazioni condotta attraverso il nostro protocollo di indagine, assume un connotato più ampio della mera ricerca della causa del danno, poiché mira anche all’elaborazione di specifici interventi correttivi indirizzati alla risoluzione definitiva del problema evitando problemi reiterati nel tempo.

Tra i numerosi strumenti da noi utilizzati elenchiamo di seguito alcune delle metodologie di maggior efficacia:

La diagnostica non invasiva ci permette di conoscere:

  • Tipologia di fenomeno (patologico o fisiologico);

  • causa del fenomeno;

  • luogo di origine (circoscrive l’area anche in funzione dell’intervento correttivo);

  • stato di fatto;

  • stato di conservazione;

  • evoluzione;

L’attività diagnostica è alla base di ogni intervento correttivo poiché indirizza le attività unicamente dove necessario senza alterare il sistema oggetto di indagine e ciò si traduce in un risparmio di tempo e denaro e minor invasività.

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